Prima di tutto, auguri… 4

Prima di tutto, auguri a tutti coloro che amo. Con tutto il cuore. Come sempre. Non mi perderò nelle parole di circostanza: vorrei soltanto che il vostro Natale fosse splendido come i colori delle stagioni nella memoria, leggero come una foglia nella neve, meraviglioso come un caleidoscopio che cerca di trasmettere attraverso immagini filtrate da cristalli di ghiaccio il profumo dei fiori che avete assaporato e quello dei giardini che riuscite ancora a immaginare.

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Detto questo, per una volta mi sono chiesto se vale sempre la pena essere “più buoni”, e includere negli auguri l’intera umanità, compresi tutti coloro che forse meritano qualche altra reazione. Non mi riferisco a quelli che, come dice una delle più belle canzoni di De Andrè, “se non sono gigli son pur sempre figli / vittime di questo mondo”. Penso ai capi di stato che risolvono i loro problemi interni scatenando guerre da qualche altra parte, a chi sfrutta il lavoro di chi non può difendersi per abbassare i costi di produzione, a chi uccide perché non sa cos’è la vita e a chi lascia che altri muoiano perché pensa di saperlo, agli strateghi del marketing che sanno perfettamente che spesso ciò che vendono è fumo macchiato di sangue ma ciò nonostante si comportano da professionisti, a chi vende armi a commercianti di diamanti o di petrolio truccati da presidenti o dittatori, a chi si prostituisce per il potere ma non fa nulla di ciò che potrebbe per rendere migliore il mondo in cui viviamo, alle aziende farmaceutiche che sperimentano medicinali su cavie umane senza assistenza medica, a chi distrugge la natura cacciando animali rari, bruciando foreste o scaricando veleni nell’acqua e nell’aria, a chi ruba per sè ciò che è di tutti, a chi se la prende sempre e soltanto con i più deboli, a chi spende le sue energie per impedire agli altri di comportarsi onestamente, ai corrotti e ai corruttori, ai politici o ai dirigenti che non sanno fare nulla ma ne parlano lo stesso, aspettando soltanto l’occasione buona per scaricare le loro colpe su qualcun altro quando le cose cominceranno a mettersi male. Perché dovrei adagiarmi sull’idea che è Natale anche per loro? Per loro, Natale è un giorno come un altro: continueranno a ingannare, rubare, mentire, ferire, picchiare, uccidere, corrompere, avvelenare, inquinare, sfruttare, distruggere, offendere, dissimulare, umiliare gli altri e fare la guerra. Prima di tutto, quindi, auguri a tutti coloro che amo. E con tutto il cuore, come sempre. Ma a tutti gli altri no. Possiamo solo augurarci che le cose vadano peggio. Per loro…

4 thoughts on “Prima di tutto, auguri…

  1. Carlo Dec 31,2007 6:05 pm

    Pur concedendo a tutti l’augurio di migliorare, bisogna forse prendersi la briga e la responsabilità  di mostrare tutto il proprio disappunto, tutto il proprio essere contro. Forse anche tutto il proprio disprezzo. Spiego il perché. Spinto anche da motivi professionali ho recentemente letto il libro di Galimberti sul fenomeno del nichilismo giovanile. Non mi ha aperto la mente a chissà quali vette del pensiero, però qualcosa mi ha colpito. Una di queste è l’analisi che viene fatta a proposito della possibilità di comunicare con “i ragazzi dei cavalcavia”, coloro cioè che hanno ucciso, praticamente per gioco, senza nemmeno riuscire a rendersi realmente conto del significato e delle conseguenze delle loro azioni. Galimberti dice di averli incontrati per motivi di studio e li descrive come degli esseri ai quali è impossibile parlare, impossibile perché le comuni categorie del sentire e del ragionare non sono ad essi applicabili: proprio NON ci sono . . . Sempre Galimberti sostiene che l’unica possibilità comunicativa, con questi ragazzi, è stata quella della sorella di una delle vittime, sorella che pubblicamente ha lanciato una maledizione. Ecco: la maledizione si concretizza come possibilità di rompere un guscio, un isolamento, di fare appello ad una modalità ancestrale di relazione che forse potrà costituire la prima parola di un discorso che potrebbe portare ad un recupero . . .
    Se così stanno le cose, perché non possiamo pubblicamente maledire quanti stanno avvelendo e distruggendo il nostro pianeta?

  2. Francesca Dec 26,2007 9:15 pm

    Mi sembrava strano… comunque meglio aver chiarito.
    Agli atteggiamenti e alle azioni possono e devono conseguire responsabilità, ciò non significa che all’autore di tali azioni non sia concesso l’augurio di migliorare!
    Francesca

  3. mrxibis Dec 24,2007 5:12 pm

    Non augurerei mai il peggio. Ma in questo caso ho aggiunto “per loro”: così tutto diventa una figura retorica, un modo per dire che se gli esseri umani meritano sempre la nostra “pietas”, non per questo ne meritano altrettanta gli atteggiamenti e le azioni che uccidono o snaturano l’umanità …
    MR

  4. Francesca Dec 22,2007 8:05 pm

    No, possiamo augurarci che le cose cambino e che le loro azioni siano illuminate dall’amore….non è possibile augurare che le cose vadano peggio, no proprio no.
    Francesca

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