{"id":376,"date":"2012-02-28T11:00:51","date_gmt":"2012-02-28T10:00:51","guid":{"rendered":"http:\/\/www.mariorotta.com\/shopping\/?page_id=376"},"modified":"2017-04-13T08:48:03","modified_gmt":"2017-04-13T07:48:03","slug":"autoritratto","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/www.mariorotta.com\/shopping\/autoritratto\/","title":{"rendered":"Autoritratto"},"content":{"rendered":"

\"IMG_0245\"<\/a><\/p>\n

Ho cominciato a fare fotografie a 15 anni, quando mio padre mi regal\u00f2 la mia prima reflex. Ho scattato migliaia di fotografie, e migliaia ne ho sviluppate e stampate. Le ho regalate, distribuite, dimenticate, raccolte in bauli e scatole, non le ho quasi mai guardate pi\u00f9 di una volta n\u00e9 ho rimpianto i momenti che in qualche modo avevano fermato o ci\u00f2 che mostravano. La fotografia non \u00e8 l’oggetto che rimane dopo il lungo processo che va dall’inquadratura alla stampa. La fotografia in s\u00e9 evoca la realt\u00e0 e rischia sempre di rimanere troppo legata alla memoria e alla nostalgia. Ancora di pi\u00f9 se cediamo alla tentazione di mostrare o guardare solo le “belle fotografie”. Se invece dalle fotografie, belle o banali che siano, cerchiamo di ricavare immagini, allora possiamo provare a superare quella barriera che ci impedisce di guardarle senza confonderle con ci\u00f2 che raffigurano, per confrontarci con ci\u00f2 che rappresentano. Cos\u00ec ho cominciato a inquadrare e a scattare non pi\u00f9 per conservare ricordi ma per scegliere le immagini che mi sembravano non tanto pi\u00f9 interessanti in s\u00e9 ma pi\u00f9 vicine a ci\u00f2 che avevo in mente: progetti grafici, racconti, emozioni. Poi le ho selezionate ancora, le ho elaborate al computer, le ho modificate, tagliate, inclinate e infine le ho usate come se fossero fotogrammi o elementi da associare liberamente per costruire altre immagini o una specie di film, nel senso che intendeva Pasolini per distinguerlo dal cinema. Questi sono i risultati: ricerche su temi ricorrenti, abbastanza aperti da permettermi di lavorare sulle immagini trasformandole infinite volte senza correre il rischio di cadere nella trappola dell’autocompiacimento per la “bella fotografia”. Non so se il risultato sia comprensibile o apprezzabile. Ma non \u00e8 questo che conta. Quello che spero \u00e8 che queste immagini fatte di immagini non evochino pi\u00f9 la realt\u00e0, ma quella straordinaria rappresentazione che ognuno di noi cerca di costruire per poterla accettare. A volte la chiamiamo immaginazione, ma forse non \u00e8 altro che un gesto d’amore\u2026<\/p>\n

Mario Rotta<\/p>\n

[IT] mrxGallery <\/strong>\u00e8 una galleria virtuale di immagini, composizioni grafiche ed elaborazioni digitali realizzate da Mario Rotta<\/strong><\/a>. Le immagini e le elaborazioni sono riunite in serie <\/strong>e raggruppate in collezioni<\/strong>, alcune delle quali in continuo arricchimento. Le immagini di ogni serie possono essere visualizzate e selezionate, e se ne possono ordinare stampe originali di varie dimensioni e caratteristiche inviando una richiesta tramite un apposito modulo di contatto, concordando le opzioni di post-produzione, pagamento e spedizione.<\/p>\n

[EN] mrxGallery <\/strong>is the virtual exhibition of the original digital artworks by Mario Rotta<\/strong>. All the images are available as digital prints in different formats: you can explore the collections and choose the items you like, sending a request to the author (please, insert a valid e-mail address) to be contacted soon for payment and shipping options.<\/p>\n

Le immagini e le elaborazioni sono state esposte in diverse occasioni:
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