Io non ho paura

Oggi è San Lorenzo, e stanotte per ogni stella cadente esprimeremo desideri. So già quale sarà il mio desiderio per una delle stelle che spero di vedere. Sarà qualcosa che ha a che fare con la paura. Perché? Perché ho voglia di ribellarmi ai “profeti dell’orrore” che ogni anno, soprattutto in estate, escono dalle loro tane per ricordarci che il sole fa venire i tumori, che bevendo alcolici si rischiano più incidenti, che bisogna stare attenti quando si va in vacanza da soli, che il caldo torrido è pericoloso a meno che…, che aumentano le intolleranze alimentari e le allergie e chi più ne ha più ne metta. Non discuto sulla veridicità o meno di queste notizie, anche se preferirei saperne di più leggendo qualche report scientifico, documentato. Mi interrogo, però, sulle motivazioni di questa istigazione alla paura che si intravede dietro quel genere di messaggi. Da sempre gli uomini convivono con i rischi e i pericoli, da sempre qualcuno o qualcosa ci ricorda che dobbiamo morire, ed è proprio grazie a questa consapevolezza che spesso siamo riusciti ad apprezzare di più la vita e le sue gioie, in quanto caduche, improvvise, effimere. Ma dietro il paravento delle notizie allarmistiche non riesco a vedere una comprensibile riflessione sulla nostra fragilità. Non ci ricordano che dobbiamo morire, ma insinuano che possiamo evitarlo prendendo delle precauzioni. Il sole fa male alla pelle? Guarda caso, sono disponibili ottime creme protettive. Bere vino può rendere la guida pericolosa? Guarda caso, appaiono sotto i nostri occhi i nomi di molte bevande analcoliche, fresche, estive. Per ognuna delle paure alimentate dall’informazione c’è il prodotto giusto: condizionatori d’aria, polizze assicurative, pacchetti di viaggio organizzati e sicuri, integratori dietetici, medicinali… quasi tutti distribuiti da qualche marchio multinazionale. Detesto la dietrologia, voglio evitare interpretazioni affrettate. Ma sembra proprio che la paura aiuti a vendere. Ed è per questo che mi ribello. Io non ho paura. Non ho paura di bruciarmi al sole come ho sempre fatto. Non ho paura di viaggiare da solo e senza che nessuno mi suggerisca un itinerario, né di confrontarmi con i rischi a cui consapevolmente andrò incontro. Non ho paura di bere ottimo vino o di gustare ottimo cibo. Non ho paura di camminare in una città deserta quando il termometro segna 40 gradi, né di bagnarmi sotto una pioggia improvvisa. Kazantakis, attraverso il suo indimenticabile Zorba, diceva “non mi aspetto niente ma non ho paura di nulla: per questo sono libero”. Vorrei aggiungere che non ho paura di morire, perché non ho paura di vivere! E vorrei davvero che stanotte, chiunque riesca a vedere una stella cadere, ripetesse a se stesso “io non ho paura”, come un ritornello, un mantra, una preghiera. Per sentirsi più libero di affrontare i rischi e i pericoli reali con la consapevolezza che richiedono, senza per questo trascurare le gioie effimere o talora incoscienti che la vita può riservarci, e che nessun venditore d’aria può permettersi di trasformare in occasioni di guadagno, speculando sui più deboli. No, io non ho paura…

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