Sono oggetto di un progetto… 1

Il progetto, per il momento, si chiama enigmaticamente MRX, come l’attacco del mio nickname “storico”. L’oggetto in realtà non sono io (ci mancherebbe…) ma alcune delle mie immagini digitali, in particolare la serie del Teatro della Memoria. che nella versione originale è costituita da una serie di 18 pannelli dove le elaborazioni digitali sono integrate da collages di immagini analogiche e stampe laser su acetato recuperate dalla serie Viadellamore. Ma non è questo che conta. Conta il fatto che il progetto di cui sono oggetto è un progetto didattico, un’idea lanciata da Nicoletta Farmeschi per Scuola3D e di cui è possibile discutere sia attraverso un wiki che attraverso un blog, oltre che nell’active world del gruppo degli insegnanti sperimentatori. L’idea è quella di lavorare con i ragazzi all’allestimento di uno spazio espositivo virtuale, o di un paesaggio immaginario, in cui collocare una selezione di immagini, per poi smontarle, decodificarle, cercare di capire come sono fatte, sia sul piano tecnico che in relazione ai significati. Sarò online per qualsiasi confronto su questi temi. Nel frattempo, chiudo questo pensiero ad alta voce con una riflessione sulla memoria e sulla sovrapposizione delle immagini: più volte ho sperimentato la tecnica dell’esposizione multipla analogica, scattando più volte sullo stesso segmento di pellicola per ottenere effetti di trasparenza o altro. Il problema è che questo approccio tradizionale alla sovrapposizione non mi garantiva un controllo molto accurato sui diversi scatti (anche per alcuni miei limiti tecnici immagino), nè, soprattutto, una riflessione particolarmente raffinata sulla memoria, di cui la sovrapposizione delle immagini è insieme metafora e risultato. Non dico di non aver ottenuto immagini interessanti anche con le mie vecchie macchine fotografiche (che continuo a usare con immenso piacere…), ma si trattava di puri esercizi di stile: poche immagini (3 o 4 al massimo) raccolte nello stesso momento e nello stesso luogo. Contava soprattutto l’effetto visivo. A me invece interessava raccontare, recuperare nella memoria ben altre quantità di immagini, sovrapponendole con ben altre possibilità di controllo e di accostamento. La fotografia digitale, o meglio, l’elaborazione digitale delle immagini mi ha dato questa opportunità. Così sono nati prima vari studi e poi la serie del Teatro della Memoria, che è il risultato di molteplici e meditate sovrapposizioni che raccontano i viaggi di un anno, attraverso una selezione di decine e decine di immagini tratte da migliaia di scatti, manipolate lentamente utilizzando la tecnica dei “layers” (strati) in Photo Shop (ma avrei potuto utilizzare qualsiasi altro editor in grado di gestire layers), fino a ottenere un risultato che mi sembrava valesse la pena di stampare, per sovrapporlo di nuovo ad altre immagini. Certo, non si tratta solo di questo: ogni singola immagine di ogni insieme può essere stata ritagliata, elaborata, filtrata, disallineata. Ma intanto si può cominciare a ragionare sul “come”. Del “perché” pareleremo più avanti…

One comment on “Sono oggetto di un progetto…

  1. Pingback: mrxBlog » Le vie della memoria: da una galleria virtuale a una conversazione reale

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