A Roberto Salbitani

Lestans La Verna 2004
Stampe fotografiche, stampe fotografiche da fotografie digitali e stampe laser su acetato

Caro Roberto, perdonami se ti scrivo sulle mie povere stampe grigie e se ti illumino con un raggio a colori. Non volermene, ti considero un maestro. Davvero. Vorrei solo ritrovare un po’ di ironia, e a volte ci riesco osservando attentamente il tuo sguardo. Il fatto è che ti ho incontrato mentre uscivi dalle acque, come un Robinson che tocca finalmente terra. Probabilmente sei naufragato molto prima di me, hai avuto più tempo per sentirti finalmente libero. Ora puoi anche permetterti di cercare invano sul fondo del lago. Ma cosa cerchi? Una risposta? Una domanda? Una spada fatata? O soltanto la luce? Vorrei poterti aiutare, ma non so come. Sono un naufrago tra i tanti, l’ombra di me stesso. Non cerco terra, o forse non riesco a vederla. Così inseguo le chimere delle immagini e la fata morgana che a volte credo di riconoscere nei riflessi del fiume o del bosco. Grazie, Roberto, per avermi fatto capire che si può raccontare una storia anche attraverso i frammenti dei nostri sguardi: quello che ti ho rubato, quelli che mi hai dedicato, quelli che mi hai rubato, quelli che ho cercato e che cerco ogni volta che mi nascondo dietro una macchina fotografica.

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