La linea d’ombra (trittico della nostalgia)

Isole Ionie Peloponneso 2004
Stampe fotografiche, stampe fotografiche da fotografie digitali e stampe laser su acetato

Quando incontrò la linea d’ombra la riconobbe subito. Era sempre stata molto sensibile al tempo e anche se sul momento non riuscì a dare alle sue sensazioni una spiegazione razionale capì che qualcosa stava inesorabilmente cambiando, e che nulla sarebbe più potuto tornare indietro, e ricominciare. Cercò le sue lettere, le ritrovò e le lesse, senza interpretarle. Quella stessa estate, le venne voglia di ripercorrere i suoi passi, sperando di ritrovarne le tracce, o un’orma sulla sabbia, anche se dopo il naufragio c’erano ben poche speranze che fosse ancora vivo. Così si imbarcò su una delle tante navi che lo avevano accompagnato negli anni a scoprire la bellezza dell’alba su quel mare dove anche ogni increspatura racconta una storia e spinge la fantasia a immaginarla come se fosse una leggenda. Guardò, ma senza nostalgia, la scia delle eliche, e lasciò che le ore passassero mentre osservava l’orizzonte in cerca dei delfini, pensando ai fondali dove forse il suo corpo si era disciolto come una statua di sale. E la linea d’ombra che stava attraversando le spiegò che, anche se non poteva essere vero, non ci sarebbe stato nulla di male a illudersi che la stesse ancora aspettando, come un giglio che nasce dalla sabbia e le dona il suo profumo.

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